... Piero Buscaroli (1930-2016) avrebbe compiuto novant’anni il prossimo 21 agosto. Mia reazione immediata, subito condivisa con Editore e collaboratori: «Dedichiamogli uno speciale su Zafferano». Commento-ricordo di Riccardo Ruggeri: «Leggevo Buscaroli sul Borghese: articoli magistrali». A stretto giro telefonai anche a una delle figlie del grande giornalista e storico della musica, Beatrice Buscaroli, ricordandole l’anniversario: restò sorpresa (ero uno sconosciuto) e si rese subito disponibile per un’intervista o quanto fosse necessario.

Questo mio fervore per Buscaroli, che non ho mai incontrato, è dovuto al fatto che, quando cerco modelli per un giornalismo culturale altamente pensato e altamente scritto da contrapporre allo sfacelo pubblicitario di oggi, semplicemente mi ritrovo, dopo poco, a indirizzare la mano verso i suoi libri. Nessuno di essi è invecchiato.

Ed eccoci qui. Con una settimana di anticipo sul 21 agosto - motivi tecnici - e a ridosso della pausa estiva di Zafferano (riprenderemo il 5 settembre), in questa «edizione straordinaria» gli abbonati troveranno:

1) un breve pezzo sperimentale (per qualche motivo inconscio non volevo scrivere un’intervista) ricavato dalle mie conversazioni con Beatrice Buscaroli, nel quale ho ricomposto i suoi ricordi nello stile del famoso libro Je me souviens di Georges Perec o, se volete, nella scia del bel titolo sotto il quale Marcello Mastroianni gettò un ultimo sguardo al proprio passato: Mi ricordo, sì, io mi ricordo...

2) un’intervista a Stenio Solinas, che è stato responsabile delle pagine culturali del Giornale e poi inviato per lo stesso quotidiano,

3) un articolo su Buscaroli storico della musica, firmato da Marco Testa, archivista, storico e critico musicale cresciuto sull’isola di Sant’Antioco (dettaglio ragguardevole - e un grazie alla nostra Valeria De Bernardi per averci messo in contatto con lui),

4) un lungo e teso articolo dello stesso Buscaroli intitolato “La sconfitta del dottor Schweitzer”, pubblicato nel 1965. Ho chiesto a Beatrice il permesso di ripubblicarlo su Zafferano e lei me lo ha concesso. Sono 21 mila battute, prendetevi il tempo di leggerlo con calma: ne vale la pena. È attualissimo.

Troppo pochi pezzi, se volete, per un vero speciale. Ma tutti insieme fanno un gesto di riconoscenza.