“Ombre e figure uno” di Piero Buscaroli
di Curzio Vivarelli Se pure è stato stampato nell’anno 2020, al volumetto di Piero Buscaroli “Ombre e Figure uno” è dovuta una nuova recensione per il valore ch’esso ha tanto per lo studioso, quanto per il lettore non superficiale. Tratti dal libro “I luoghi e il tempo” edito per i tipi di Fogola nel 1979
La sconfitta del dottor Schweitzer
di Piero Buscaroli Negli ultimi tempi della sua vita, il dottor Schweitzer stava passando di moda: la sua fama resisteva in un pubblico che s’era formata, di lui, un’immagine oleografica fra lo stucchevole della «persona che non dimenticherò mai» e la vedette dei settimanali illustrati. Un’indagine di opinione pubblica segnalò, l’anno scorso in Germania, il dottor Schweitzer
Un autentico umanista dall’animo di un romano antico
di Marco Testa Una delle tante storture – per non dire patologie – ideologiche del XX secolo, traghettatesi grossomodo sino al primo decennio del XXI (diciamo sino all’apice dell’esperienza politica berlusconiana) ha riguardato la diffusa tendenza ad attribuire la patente di “revisionista”, in senso spregiativo e con connotazione di malafede, nei confronti di chi mettesse
“Credo che, come Prezzolini, si sentisse un italiano inutile”
Stenio Solinas – al Giornale dal 1994, prima responsabile delle pagine culturali e poi inviato, scrittore (imperdibile il suo recente Atlante ideologico-sentimentale, 920 pagine, GOG editore, mappa di una vita trascorsa a leggere, scrivere e viaggiare in modalità non turistica) – è uno dei migliori intellettuali italiani con cui poter parlare di Piero Buscaroli. Stenio, dove lo hai incontrato per la
“Mi ricordo di mio padre…”
di Beatrice Buscaroli Mi ricordo di quanto mio padre andasse orgoglioso che un professore di Paleografia latina e diplomatica, qui all’Università di Bologna, avesse inserito il suo Bach tra i libri per il proprio corso accademico e con la seguente motivazione: “Si tratta di un alto esempio di lettura tecnica dei documenti e di controllo delle fonti”.
Paesaggio senza rovine: lo speciale di Zafferano su Piero Buscaroli a novant’anni dalla nascita
di Tommy Cappellini Di un gran scrittore si deve festeggiare l’anniversario della nascita, cioè dell’evento che lo ha portato al mondo e alla nostra gratitudine, e non l’anniversario della morte, che ce lo ha indebitamente sottratto: «A dieci, a cinquanta, a quattrocento anni dalla scomparsa…» son cose spiritualmente sterili. Procediamo. Un paio di mesi fa, nel
Le memorie di un italiano inutile
Articolo di Giovanni Sessa pubblicato il 19/12/13 su centrostudilaruna.it Piero Buscaroli è indubbiamente uno dei “grandi vecchi” della destra italiana. Mi è capitato di usare la stessa espressione, che ha per me, inutile dirlo, valenza positiva ed affettuosa, a proposito di Primo Siena. Personaggi diversi tra loro per scelte intellettuali e vocazione caratteriale ma accomunati
Intervista a Buscaroli
Articolo di Stefano Lorenzetto pubblicato l’11/04/10 su il Giornale Per entrare nella casa di Piero Buscaroli a Bologna bisogna piegare il capo, come nella basilica della Natività a Betlemme. Il portone in Strada Maggiore non supera il metro e 50 di altezza. Ci si deve far piccini al cospetto di Dio e Buscaroli, a modo
Dalla parte dei vinti
Articolo di Davide Rondoni, pubblicato il 24/11/2010 su iltempo.it Negli ultimi anni, grandi romanzi hanno affrontato la questione del rapporto tra padre e figlio. Valga per tutti lo splendido e durissimo “La strada” di Cormac Mc Carthy. Un grande scrittore si riconosce quando la materia del racconto e la scrittura divengono una cosa sola, l’impasto riconoscibile con